zizou

Zizou, zizou, ti sento parlare di zizou al telefono un pomeriggio di metà luglio, cosa ne pensi, chiedi, mi sforzo mi concentro cerco di pensare qualcosa di trovare qualcosa da risponderti ma è possibile che tu stia parlando proprio di lui, di zizou, di Zinedine Zidane, di Zinedane, del carro che attraversa trionfale i Champs-Élysées, festa francese, festa algerina, festa della Martinica, una macchina lanciata a velocità folle sulla folla festante nella notte, ma ora c'è zizou che saluta, zizou che agita le mani, che si tiene le mani sul viso, che alza la coppa, zizou che sorride, e tu mi dici so già tutto di lui per favore non dirmi nulla so già tutto, non rovinarmi tutto, non crederei a nulla ho tutto qui, tutto in testa, non è vero che è nato a Marsiglia come sostiene quel giornalista - ah no? rispondo, eppure è vero, penso, è proprio nato a Marsiglia.

Ma poi insomma in fondo tu stai partendo sei in partenza vedo intravedo indovino le tue valige già fatte, i tuoi vestiti colorati, sei così vicina ora, e domani già così distante, come sempre, come ogni volta, vicinanza e distanza non si eludono a vicenda, non si contrappongono, né si contraddicono, vicina e lontana, lo so che zizou te lo sei inventato per questo, perché io so tutto di lui, tu anzi credi che io sappia molte cose, ti stai costruendo a modo tuo una passione, una passione per assomigliarmi, una piccola innocua passione, non per competere con me, non per distinguerti da me, è solo un piccolo punto di riferimento in più, noi che non abbiamo un passato in comune, e poi lo sai te l'ho detto non esplicitamente ma tu forse hai capito alla perfezione io giocavo più o meno come zizou, anzi molto meglio di zizou, avevo il suo stesso numero di maglia, insomma rappresenta un po' anche me, nel tuo immaginario che mi modella quotidianamente, mi scompone e ricompone attraverso mille similitudini e somiglianze, è questo tuo modo speciale di cercarmi, quante volte già mi hai scoperto altrove, camuffato da altri nomi, altre storie, è una specie di trucco tuo per avermi sempre nei paraggi, sempre lì, io così immateriale nella tua percezione.

Diego

L'XI letterario

Il giovane Pier Paolo Pasolini (primo in alto a sinistra) con la maglia del Casarsa



















Francesco Cevasco
La nazionale della letteratura.
Zoff come Camus, Baresi più libero di Freda, giocatori in prosa o in poesia: allena Pasolini

"La Lettura", 28 ottobre 2012