Calcio di oggi calcio di ieri
di Andrea Maietti
Tempi grami, fratelli. Urge un rimedio. Ricordate Sodoma? Se
almeno dieci giusti si troveranno, la città sarà salvata. Per quanto sia esteso
il malandazzo, io confido che molti
giusti resistano sulle basse rive dell’Adda. Li annoto sulla mia agenda dei
superstiti. Li puoi trovare ovunque: in una corsia d’ ospedale, a uno sportello
pubblico, a un bancone d’osteria. Muoiono le osterie? Almeno una resiste: la
Dossenina. Non passerai da Lodi senza visitarne lo stadio, dopo aver preso il
caffè in Piazza Maggiore, aver vibrato l’emozione d’oro dell’Incoronata e aver
visto, come Ada Negri, sorridere il cielo “con pupille azzurre” nel vano delle
bifore del San Francesco. Lo stadio si chiama appunto Dossenina, una vecchia
cascina diventata nel 1920 il campo di calcio del Fanfulla di Lodi. Ci è
passato idealmente il poeta Umberto Saba, l’autore di “Tredicesima Partita” una delle più belle poesie del Novecento. Una
gara vista dalla parte di spettatori fedeli, come avventori di un’osteria: “Sui gradini un manipolo sparuto si
riscaldava di se stesso”.
Proprio come accade ogni domenica alla Dossenina. Anche
adesso che il Guerriero è precipitato nelle bassure del campionato di Promozione
(sic).
(2014)