L'allenatore
Salvatore Bruno
L' allenatore
"i greci raggiungevano l'estasi coi riti di Dioniso santa Caterina e i mistici del Trecento coi rapimenti nella preghiera gli anglosassoni la raggiungono col whisky noi robot dei paesi caldi del sud con le donne lui l'estasi la raggiunge solo con la Juventus cioè con la voce di Niccolò Carosio nell'attimo in cui annuncia risultato finale Juventus batte Inter o Milan o Roma o Fiorentina"
L'ombra autobiografica di Salvatore Bruno, questo allenatore che fa il giornalista, che per vivere scrive ma non parla, coincide con lo spirito dei tempi in cui il romanzo fu scritto e uscì per la prima volta nel 1963. L'Italia di allora era quella del boom economico, quel boom che spinge il protagonista del romanzo a sedere immobile in un caffè di piazza del Popolo, a Roma, a osservare depresso e muto il seducente effetto del suo stesso silenzio. Perché l'allenatore è un allenatore di donne, un uomo bello e ombroso, amato e mai amante, disilluso e infastidito dallo svolazzare di fatue e scontate falene.
1963 | Vallecchi | Baldini & Castoldi 2003 | L'autore